LUCCA. Se fosse necessario inquadrare Nuni Burgio, una definizione potrebbe essere “attivista dell’amore”, che oscilla dalla ricerca all’impegno, dalla cura alla consapevolezza, dal tatto alle parole. Temi che lei attraversa di continuo nella sua instancabile attività di informazione e formazione sull’importanza degli stimoli genitoriali nello sviluppo dei bambini. Attività che non più tardi di questo pomeriggio la vedrà impegnata a Capannori (dalle 16,30 alle 19,30 al Nido Comunale Il Grillo parlante), con il laboratorio di sviluppo del tocco manuale, aperto a genitori, educatori, insegnanti, neuropsichiatri, psicologi, terapeuti e chiunque sia interessato ad approfondire gli argomenti relativi allo sviluppo di abilità di tocco e linguaggio tattile. È il terzo appuntamento in pochi giorni, organizzati col sostegno dell’associazione Paideia: ai due precedenti c’è stato il pienone.
«Lo sviluppo di tuo figlio è nelle tue mani: qualunque figlio tu abbia, comunque esso sia, chiunque sia tu». Lo scrive Nuni sul suo profilo Fb, diventato un laboratorio di pratiche, consigli, strumenti, chiacchiere, lezioni a distanza, un serbatoio di idee e spunti di riflessione, il suo bagaglio umano messo in rete, con un numero sempre in crescita di persone che la seguono e che in quello spazio virtuale hanno trovato la possibilità di mettersi alla prova per guardare se stessi e i propri figli anche oltre e al di fuori della sola diagnosi. «Mi rivolgo a tutti – continua -. Anche se la mia attenzione è rivolta soprattutto allo sviluppo del bambino e ai bambini con problemi nello sviluppo. Spesso il mio pubblico è composto da genitori di bambini più sensibili, ma non solo: ci sono insegnanti, educatori, medici. La sindrome in sé è la causa, ma il tema di riferimento è lo sviluppo: la diagnosi individua la causa, ma non dice niente sui contenuti del problema e io cerco di concentrarmi su questo aspetto».
Nuni Burgio fornisce strumenti e soluzioni su come incanalare l’amore più grande, quello per i figli, e trasformarlo in consapevolezza genitoriale, facendo leva sull’importanza che la tenerezza, il contatto affettivo, il linguaggio tattile assumono e su quanto tutto questo, se replicato nel quotidiano, possa avere un apporto “curativo” sui bambini. «Esiste un assoluto analfabetismo – spiega – è quello del linguaggio tattile: come uso le mani. Che non ha nulla a che vedere con il massaggio, ma riguarda la capacità tattile. Per questo accanto ai seminari sulla consapevolezza genitoriale ho introdotto i laboratori tattili: strumenti a servizio di chi ha a che fare con i bambini. Il vero e ambizioso passaggio è trasformare la capacità tattile in pratica di tutti i giorni: riconoscere lo sviluppo del bambino, saper toccare il proprio figlio, imparare a riconoscere cosa gli serva in quel momento, insegnare loro la naturalezza del tocco. Credo che da qua possa partire un ragionamento serio anche sulla violenza, sul bullismo, su come ci si approcci – fisicamente parlando – all’altro. L’esperienza tattile è fondamentale nello sviluppo dei bambini: mi sto accorgendo di quanto ci sia bisogno di parlare di questo, lo vedo dalle risposte che ricevo». Sono seminari che restano, quelli di Nuni Burgio. I partecipanti escono dagli incontri più ricchi (basta vedere i commenti su Facebook per farsi un’idea). Nadia Davini
Fonte: https://iltirreno.gelocal.it/lucca/cronaca/2017/03/16/news/il-linguaggio-tattile-per-aiutare-i-figli-1.15042301
(Aggiornamento al 02 2022 – Tutte le pratiche sono state rivisitate nel rispetto delle normative in vigore in termini di tutela alla salute ed implementate per sostenere e nutrire moto-sensorialmente i bambini rispetto alle attività e ai contatti fisici che gioco-forza sono venuti meno)
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