Quando il “portamento” e il “comportamento” di un figlio presenta delle difficoltà, delle delicatezze o delle anomalie, per i genitori si spalanca un mondo di preoccupazioni, poichè dietro l’angolo possono esserci parole come “ritardo mentale”, “dislessia”, “autismo”, “disturbi del comportamento”, “deficit di attenzione”, “discalculia”, “asperger” e la corsa ad ostacoli, talvolta insormontabile, che conduce verso una diagnosi e verso tutto l’iter burocratico e gli atti medici che sfociano dritti all’applicazione di ausili per la disabilità: terapie, protocolli per il comportamento, cure farmacologiche, sostegno scolastico, economico, progetti mirati…

Pregare che sia solo un momento, prendersi tempo per vedere se le cose si sistemano da sole o arrivare a negare il problema, sono tutti istinti e scelte di protezione umanamente comprensibili, viste le prospettive che qualunque altra ipotesi spalanca.

Come genitori abbiamo il dovere di aiutare nostro figlio. In tutti i modi possibili, e ad oggi il modo è quello di portarlo da uno specialista. E’ una scelta condivisibile: se un genitore vede un problema, il problema c’e’, ovunque sia questo problema.

Tuttavia la risposta medico/terapeutica non è  in grado di rispondere a tutte le necessità e a tutti i problemi di sviluppo di nostro figlio, poichè la quotidianità è composta da tanta vita, tantissime situazioni, tantissime specificità e bisogni: è unica ed irripetibile. Per un bambino a “sviluppo delicato” serve “anche” una famiglia che abbia sviluppato la capacità di essere fisio-sviluppativa.

Lo sviluppo di un essere umano segue i princìpi universali che declinano i processi evolutivi della vita [dal greco phy´sis “Natura” (logica della natura)]
L’essere umano (è un principio di natura) si “sviluppa”: cioè “vede sorgere ordinatamente da sè stesso, in una sequenza di complessizzazione integrata” le abilità(zioni), attraverso risposte riflesse agli stimoli ambientali a cui è esposto nella “fisiologia” della sua vita quotidiana. Dare sviluppo non è una “terapia”, non è da confondere con l’educazione, con la pedagogia, con la psicologia, con il comportamentismo, con l’apprendimento, con l’addestramento o con l’allenamento: lo sviluppo ci fornisce il “corpo funzionante” con cui, successivamente, sarà possibile esercitare sport, educazione, pedagogia, istruzione, arti, mestieri etc…

La Sviluppoformazione ( ∫SF ) stimola in un genitore la capacità di riconoscere (nella vita reale e non solo su un piano teorico/terapeutico) i principi che regolano lo sviluppo del proprio figlio, producendo azioni, scelte e stimoli che abbiano carattere di “fisio-logicità”.

  • La sua espressione permea le pratiche di vita quotidiana e accompagna bambini e adulti verso una crescita e uno stato agio, senza il carico di forze scomposte che rendono difficoltosa la crescita, il rendimento scolastico, le occupazioni quotidiane, la cura di sé e i rapporti con gli altri
  • La non conoscenza delle leggi dello sviluppo fisiologico può diventare una aggravante involontaria per “varie condizioni di delicatezza” dell’individuo, a prescindere che abbiano o meno comportato una diagnosi medica.
  • la ∫SF non apporta artifici/strategie comportamentali, non intacca le convinzioni educative e le inclinazioni proprie dell’individuo ed opera nel rispetto dei protocolli medico/terapeutici laddove necessari, senza pretenderne di sostituirne il ruolo, in reciprocità, comprende ed armonizza
  • La ∫SF, stimolando una attitudine fisiosviluppativa nell’approccio relazionale, è adatta a tutti, a tutte le età in qualunque condizione e, per sua natura intrinseca, non evidenzia pratiche che, usate nel rispetto del comune buon senso e capacità di discernimento, possano presentare effetti collaterali.
  • La ripresa dei processi di sviluppo, nel bambino, sarà imputabile alla natura intrinseca dello sviluppo umano laddove viene affiancato e sostenuto con buon senso e cognizione di causa. E’ quindi da attribuire alla ∫SF l’apporto di comprensione dei processi di sviluppo e le loro evidenze nel tradursi in azioni “sviluppativamente sensate” all’interno dei processi ontogenetici e filogenetici di sviluppo umano.
  • Delle attività quotidiane specifiche vengono suggerite come un promemoria sia del nutrimento motorio che degli stimoli che lo sviluppo fisiologico richiede, al pari del bere, del mangiare, del riposo.
  • Ogni individuo che si accosta alla ∫SF è considerato in grado di comprenderla ed applicarla secondo i principi di buon senso, intelligenza, precauzione e capacità valutativa che sono insiti nella natura umana.
  • La ∫SF non è Terapia o Protocollo Terapeutico, non è un Atto medico o uno Strumento per diagnosi, non è un Metodo Psicologico, non è un Training o un Addestramento. Non è una “Alternativa” alle cure mediche ma la consapevolizzazione, con cognizione di causa, dell’accudimento genitoriale”

Nuni Burgio